Articolo aggiornato il 15/03/2023
La dieta paleo è un tipo di alimentazione che si ispira al regime nutrizionale del Paleolitico, quando ancora l’uomo non coltivava ne allevava ed il cibo non era trattato, “bombato” né coltivato.
La storia della dieta paleo
La paleodieta è un’idea che risale agli ann ’30, quando il dentista Weston A. Price ,durante i suoi viaggi, si convinse che l’assenza di alcune malattie nell’uomo primitivo fosse data dall’alimentazione.
Questa teoria, che riguardava malattie come carie e tubercolosi, fu però poi smentita dalla scienza.
Price raccoglie le sue idee sulla dieta paleo nel libro “Nutrition and Physical Degeneration” del 1939, che nel 1970 viene riscoperto da Sally Fallon.
Questa donna, appassionata di nutrizione, negli anni successivi diffonde questo mito dell’uomo primitivo in perfetta salute, solo per un puro ritorno economico.
Insieme alla dieta paleo, venivano infatti venduti prodotti paleo studiati ad hoc per il fenomeno.
L’idea di base è che la corretta alimentazione dovrebbe basarsi sui cibi reperibili anche prima dello sviluppo delle tecniche agricole.
Sono quindi permessi alimenti come: selvaggina, pesce, crostacei, rettili, bachi, vermi, uccelli, uova, bacche, frutti, miele, vegetali, radici, bulbi noci e semi.
Queste idee sono, però, state respinte dalla comunità scientifica che, anzi, le considera rischiose per alcune patologie, soprattutto metaboliche e cardiache.
Il problema principale è che la dieta paleo che va di moda ai nostri tempi è molto diversa da quella seguivano gli uomini del paleolitico
Ai tempi era uno schema composto per il 70% dell’apporto energetico giornaliero da fonti vegetali, mentre la carne costituiva solo una parte marginale.
Oggi invece le cose sono molto diverse e le paleodiete moderne sono troppo ricche di proteine animali e, inoltre, la carne dei giorni nostre sono molto più lattate e grasse rispetto a quella del passato.
Come funziona la dieta paleo
Semplificando, la dieta paleo prevede di eliminare latticini, cereali e derivati e tutti gli alimenti trattati, come zucchero, salumi, merendine e cibi pronti.
Sono invece concessi tutti gli alimenti di origine vegetale, mentre la carne e il pesce, sono concessi ma in quantità limitate.
I carboidrati concessi sono, quindi, quelli derivanti da frutta e verdura.
Questo tipo di dieta non prevede calcoli o progettazione, ma permette di mangiare quanto e quando si preferisce, l’importante è assumere solo cibi “palo”.
Si consiglia però di fare tanti piccoli pasti, piuttosto che pochi e abbondanti, in modo da ridurre la stimolazione ormonale insulinica.
Altra regola è quella di dissociare correttamente gli alimenti, quindi evitare di mischiare proteine diverse tra loro, questo, infatti permette una miglior digestione ed assorbimento degli alimenti.
Infine è molto importante svolgere attività fisica, l’uomo primitivo, infatti, era costretto a muoversi per procurarsi il cibo, non esistevano divano e tv.
Egli doveva cacciare e cercare cibo, per questo è molto importante dedicare del tempo , ogni giorno, al movimento e allo sport.
Dieta paleo autoimmune: come curare alcune patologie
La dieta paleo autoimmune è un approccio alimentare che mira a ridurre l’infiammazione nel corpo, migliorando così i sintomi di diverse patologie autoimmuni. Questa dieta è basata sulla dieta paleo, che prevede l’eliminazione di cibi altamente processati, zuccheri aggiunti e cereali, ma aggiunge anche l’eliminazione di alimenti potenzialmente infiammatori come latticini, legumi e noci.
Allo stesso tempo, si incoraggia il consumo di cibi nutrienti, come frutta, verdura, carne, pesce e grassi sani come l’olio di cocco e l’avocado. La dieta paleo autoimmune è stata oggetto di molte ricerche, e alcuni studi hanno dimostrato che può avere un impatto positivo sui sintomi di patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide, la sindrome dell’intestino irritabile e il morbo di Crohn. Se si sta considerando di seguire questa dieta, è importante parlare con un medico o un nutrizionista per assicurarsi che si stiano fornendo al corpo tutti i nutrienti necessari
Vediamo un esempio di menù adatto ad un individuo senza patologie.
Colazione: tonno, lattuga e poco olio
Spuntino: Noci e mela
Pranzo: Pollo alla griglia e verdure
Spuntino: Pinoli e pera
Cena: Fegato con cipolle e poco olio
Come risulta evidente, un’alimentazione del genere causa la mancanza di principi nutrizionali fondamentali come: carboidrati, fibre, sodio, potassio, calcio diammina e molti altri.
L’energia complessiva è veramente poca, al contrario del colesterolo che è eccessivo.
Ricette per la dieta paleo
Ecco alcune ricette gustose per seguire questo tipo di dieta.
Spezzatino di Cervo in Salmì
Ingredienti (2 porzioni):
- 400 gr di spezzatino di cervo
- 35 gr di pancetta fresca di maiale, preferibilmente semi-brado
- 1/2 cipolla
- 1 carota
- 1 costa sedano
- 1 rametto di rosmarino
- 1 rametto di timo
- 1 foglia di alloro
- 2 bacche di ginepro
- 1 chiodo di garofano
- pepe
- 1 cucchiaino di sale fino, meglio se integrale
- 200 ml di vino rosso secco
- 15 g di olio di cocco o strutto
Procedimento:
Sbucciare la cipolla e tagliare a pezzi. Lavare carote e sedano, poi tagliare a pezzi di circa 3 cm.
Tagliare la carne a cubetti di 3 cm circa e poi disporla in un ampio recipiente con il sedano, le carote e la cipolla, il rosmarino, il timo, l’alloro, le bacche di ginepro, i chiodi di garofano e il pepe.
Versare il vino e lasciare marinare la carne per 8-12 ore. Trascorso il tempo di marinatura, scolare la carne dal liquido di marinatura e asciugare con carta da cucina. Conservare il liquido per la cottura.
Scaldare in una casseruola l’olio di cocco, unire la pancetta tagliata a listarelle e la carne di cervo. Insaporire con il sale e cuocere alcuni minuti fino a doratura.
Aggiungere le verdure della marinata sgocciolate, e cuocere a fuoco medio per 20 minuti.
Poi versare, poco per volta, il liquido della marinatura filtrato attraverso un colino. Portare a ebollizione poi abbassare la fiamma e cuocere a fuoco basso con il coperchio per 2 ore.
Infine servire lo spezzatino di cervo accompagnato con Purè di Patate dolci.
Purè di patate dolci
Ingredienti:
- 600 gr di patate dolci a pasta arancione
- 3 rametti di maggiorana, oppure origano fresco
- 1 rametto di timo
- 6-7 fili di erba cipollina
- 5-6 foglie di menta
- 5-6 foglie di basilico
- ½ cucchiaino sale
- 2 cucchiaini di olio
Procedimento:
Lavare le patate dolci e immergerle in una casseruola con abbondante acqua fredda, portare a ebollizione e cuocere circa 30-40 minuti secondo la dimensione delle patate e fino a quando la polpa ha una consistenza morbida.
Scolare e sbucciare le patate, mettere la polpa in una terrina e frullare bene fino ad ottenere una purea liscia e omogenea, aggiungere l’olio extravergine di oliva, insaporire con il sale e le erbe aromatiche tritate finemente. Mescolare bene e servire.
Libri di ricette per la dieta Paleo che potrebbero interessarti
Ci sono molti libri disponibili sulla dieta paleo che forniscono informazioni sulle linee guida alimentari, ricette e consigli per l’implementazione della dieta. Questi libri offrono una panoramica approfondita della dieta paleo e del suo impatto sulla salute, e forniscono strumenti e risorse per chiunque voglia adottare questa dieta. Tuttavia, è importante notare che non tutti i libri sulla dieta paleo sono basati su ricerche scientifiche valide, quindi è importante scegliere libri scritti da autori affidabili e ben informati. Ecco qui un elenco dei migliori che si possono trovare sul mercato:
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Risultati e controindicazioni
La dieta paleo non ha come obiettivo il dimagrimento, ma il benessere delle persone, anche se, come abbiamo visto, non esiste un riscontro scientifico di questo effetto.
Questo tipo di alimentazione, inoltre, causa molte carenze nutritive, ad esempio la mancanza di vitamine importanti, come la C, l’assenza di calcio, etc.
L’adattamento della dieta paleo allo stile di vita moderna, inoltre, prevede un maggior consumo di carne e predispone, così, l’organismo all’acidosi metabolica.
Per questo questo piano nutrizionale non supporta l’attività sportiva, soprattuto quella aerobica ed è assolutamente sconsigliata in caso di gravidanza, allattamento e per chi soffre di osteoporosi.
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