Articolo aggiornato il 25/06/2022
La Dieta Scarsdale è una dieta low-carb, ovvero in cui si riducono notevolmente i carboidrati e vengono aumentate le proteine.
Proprio a causa dell’aumento di proteine che, a lungo andare, può danneggiare fegato e reni, questo tipo di alimentazione non può essere protratto troppo a lungo nel tempo.
Origine e funzionamento della Dieta Scarsdale
Questa dieta è stata ideata, negli anni ’70 dai dottori Herman Tarnower e Samm Sinclair Bake, appunto di Scardale, da cui prende il nome.
La Dieta Scarsdale è una delle più conosciute e messe in pratica, sia nei decenni scorsi, che ai giorni nostri, soprattutto grazie ai mass media che la ripropongono come “dieta miracolosa“.
Essa difatti permetterebbe una perdita di pesa pari a 450 g al giorno, senza preoccuparsi troppo del contenuto calorico dei pasti, ma solo della diminuzione dei carboidrati.
Non tiene conto nemmeno della grammatura delle porzioni, ma di contro è molo rigida sulla scelta dei cibi consentiti e quelli proibiti.
Questo piano nutrizionale prevede, inoltre, una riduzione dei grassi, anche se meno incisiva di quella dei glucidi, e questo la rende una dieta low-carb con effetto chetogenico.
È molto simile alla dieta Atkins, ma la differenza sostanziale è che la Scarsdale prevede un buon consumo di frutta e verdura.
Attraverso una fase di mantenimento, la Dieta Scarsdale dovrebbe permettere di evitare l’effetto yo-yo e la ripresa dei chili persi, ma sembra difficile crederlo.
Il peso scende, infatti, troppo velocemente e la dieta è molto restrittiva per riuscire a essere protratta nel tempo.
Gli autori suggeriscono di seguire la dieta per 7-14 giorni, eseguire le due settimane di mantenimento, in cui si inseriscono alcuni cibi, e poi riprendere la dieta.
Il rischio di carenze alimentari è però molto alto, anche nella fase di stabilizzazione.
I principi base della Dieta Scarsdale
La Dieta Scarsdale è disponibile in diversi menu: classico, gourmet speciale, esotico, economico e vegetariano; questi sono tutti riportarti nel libro dedicato.
Cosa fare:
- seguire la dieta per almeno 7-14 giorni
- seguire scrupolosamente il piano alimentare
- consumare solo i 3 pasti principali al giorno
- assumere solo cibi sani
- ridurre tutti i carboidrati, sia semplici che complessi
- ridurre i grassi
- ridurre le calorie totali
- aumentare il consumo di liquidi
Cosa non fare:
- seguire la dieta per meno di 7 giorni
- alternare giorni di sgarro
- saltare uno dei 3 pasti o aggiungere degli spuntini
- scegliere cibo “spazzatura”
- condire con alimenti grassi, olio o burro
- pesare le porzioni
- bere alcolici
La colazione è a base di tè o caffè e agrumi.
Il pranzo e la cena, invece sono ricchi di alimenti proteici, poveri di carboidrati (prediligendo frutta e verdura) e totalmente privi di condimenti.
L’elevato consumo di liquidi risulta necessario soprattutto per favorire l’eliminazione delle scorie azotate prodotte dall’eccessivo apporto proteico.
Al contrario della maggior parte delle diete, inoltre, vieta degli spuntini intermedi tra un pasto e l’altro e non prevede l’esecuzione di una regolare attività fisica.
A causa della restrizione calorica notevole, infatti, l’attività fisica potrebbe risultare ancora più dura, per questo gli autori consigliano esercizio moderato, come ad esempio delle passeggiate.
Esempio di Dieta Scarsdale
La Dieta prevede circa 800-1000 Kcal al giorno.
Di queste, le proteine costituiscono il 45%, i carboidrati il 35% e i grassi il 20% circa.
Ma vediamo ora una giornata tipo:
Colazione: caffè o tè con mezzo pompelmo
Pranzo: carne magra o pesce, pomodori e caffè
Cena: pesce o carne magra, pomodori e insalata, un pompelmo o una fetta di melone
Gli alimenti concessi
Durante la prima fase di dimagrimento della dieta sono concessi:
- carni bianche o rosse sgrassate
- uova
- formaggi magri
- condimenti magri come aceto, spezie, limone e salsa di soia
- verdura di stagione
- frutta poco zuccherina
Nella fase di stabilizzazione invece sono permessi:
- 2 fette di pane integrale al giorno
- pasta e riso integrali
- latte scremato
- poca marmellata senza zucchero
- pochi sottaceti o olive
- 1 bicchiere di vino o birra al giorno
- ketchup o mostarda in ridotte quantità
Ricette per una Dieta Scarsdale gustosa
Omelette
Ingredienti:
- 2 uova
- sale q.b.
- spezie
- 1 pomodoro
- fiocchi di latte
- verdure di contorno a piacere
Procedimento:
Sbattere due uova e poco sale, poi far cuocere su una padella antiaderente. Tagliare a pezzetti un pomodoro e mescolarlo con fiocchi di latte e spezie a piacere. Una volta cotta l’omelette, riempirla del composto ottenuto, ripiegandola a metà. Servire con verdure a piacere.
Insalata mista fresca
- 2 uova
- 2 pomodori
- 80 g di rucola
- 80 g insalata verde
- 1/2 cipolla
- sale
- 80 g fiocchi di latte
Procedimento:
Cuocere due uova sode, tagliare a pezzi due pomodori, aggiungere della rucola, mezza cipolla tritata, sale, insalata verde mista e dei fiocchi di latte. Guarnire a piacere con le uova sode.
Melanzane ripiene
Ingredienti:
- 2 melanzane
- passata di pomodoro
- 1/2 cipolla
- capperi e poche olive
- 100 g fiocchi di latte
- 1 fetta di pane integrale
- sale e spezie
Procedimento:
Svuotare due melanzane e tagliarne la polpa in cubetti, poi far bollire leggermente il tutto. Porre in una pirofila le melanzane svuotate.
In un mixer, frullare la polpa delle melanzane con della passata di pomodoro e spezie a piacere, sale e cipolla tritata, capperi oppure e poche olive nere.
Tritate il composto, aggiungervi fiocchi di latte, una fetta di pane integrale e riempire con esso le melanzane svuotate, ricoprendole, volendo, di passata di pomodoro.
Cuocere per mezzora in forno a 180 gradi.
Risultati ed effetti indesiderati
Grazie alla netta riduzione calorica e al parziale digiuno, con la Dieta Scarsdale si raggiunge rapidamente il dimagrimento.
Ma l’impressionante calo di peso, così rapido, è legato più che altro all’impoverimento delle riserve glucidiche, alla riduzione della massa muscolare e alla disidratazione.
Inizialmente, chi segue questa dieta arriva a perdere molti chili in pochi giorni, anche 3-4 kg in una settimana.
Il rischio di riprenderli in fretta è, però molto alto, basterà infatti ripristinare le scorte di glicogeno e reidratare il corpo.
Bisogna inoltre considerare che on è un piano nutrizionale sostenibile nel tempo poiché i glucidi sono necessari per il funzionamento dell’organismo.
Le carenze di nutrienti essenziali, come vitamine e minerali, non vanno bene e per questo si consiglia di abbinare alla dieta integratori alimentari.
Un altro rischio è quello di apportare troppi grassi saturi e colesterolo, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
Infine l’elevato apporto proteico potrebbe causare problemi a reni e fegato.
Possiamo quindi concludere consigliando diete più equilibrate rivolgendosi ad uno specialista o eseguire questa dieta solo per periodi limitati.