Articolo aggiornato il 25/06/2022
Il pensiero divergente è anche conosciuto come il pensiero creativo.
Il pensiero divergente (o creativo) consiste nella capacità di produrre con la mente e con il pensiero più soluzioni alternative davanti ad un problema.
E’ un lavoro mentale fluido basato soprattutto sulla creatività, curiosità e fantasia. E’ un modo di pensare infatti molto comune tra i bambini i quali sono soliti ragionare con minore intensità rispetto ad un adulto grazie alla loro spontaneità e spensieratezza.
Il pensiero creativo è un lavoro mentale che se attivato in momenti difficili può aiutare a trasformare le difficoltà in stimoli e punti di forza attraverso la ricerca e la scoperta di percorsi alternativi ed originali.
La creatività nel pensiero divergente
La creatività gioca un ruolo molto importante in questo modo di pensare dato che con il pensiero divergente si cerca di andare oltre la situazione di partenza cercando nuove strade alternative da prendere producendo quindi nuove idee.
Secondo la psicologia cognitiva, non esistono (come in molti pensano) due tipi di persone, quelle dotate di creatività e quelle che ne sono prive ma bensì la creatività è una facoltà presente in ognuno di noi sin dalla nostra nascita.
Per far si che questa facoltà porti ottimi risultati basta stimolarla.
Un esempio di domanda che potrebbe stimolare ed incentivare il pensiero divergente è:
Se avessi una matita ed un sasso cosa ne faresti? O cosa saresti in grado di inventare?
In molti corsi di formazione a riguardo agli studenti vengono poste domande simili a questa precedentemente citata e per la maggior parte di loro inizialmente risulta difficile farsi venire anche solo un’idea.
Allo stesso tempo, però, ci sono anche studenti che subito sono in grado di dare numerose risposte sbizzarrendo la loro mente. Quest’ultime sono le persone che hanno già sviluppato in loro il pensiero divergente.
Come spiega l’autore Gianandrea F.R. :
Essere creativi significa integrare le capacità dell’emisfero destro con il sinistro e far costruire un dialogo costruttivo tra i due in modo da utilizzare al meglio le potenzialità di sviluppo del nostro cervello.
Il pensiero divergente secondo Guilford
Il pensiero divergente fu elaborato da Guilford nel 1967 quando pubblicò un articolo intitolato ‘Creativity’ in American Psychologist.
Guilford sostiene che questo modo di pensare è caratterizzato da alcuni elementi specifici:
- originalità: capacità di avere idee nuove, originali.
- flessibilità: capacità di non perdersi passando tra un idea e l’altra.
- fluidità: capacità di produrre numerose idee.
- valutazione: saper valutare quale sia l’idea migliore tra tutte quelle prodotte.
- elaborazione: approfondire ed elaborare fino a fondo le proprie idee ed il proprio pensiero.
Come sviluppare il pensiero divergente
Nessuno di noi è stato educato al pensiero divergente non essendo questo un dono della natura, ma è una forma di pensiero che tutti siamo in grado di sviluppare.
Una volta appreso da cosa è caratterizzato il pensiero divergente per far si che si sviluppi anche in noi stessi dobbiamo concentrarci al meglio su quelle che sono le sue caratteristiche.
Ecco alcuni consigli per iniziare a muovere i primi passi:
La tecnica Scamper
La tecnica Scamper è ispirata alla tecnica del Brainstorming di Alex Osborn.
Nel suo acronimo questa tecnica contiene le iniziali del nome delle azioni da compiere per stabilire le domande su cui lavorare:
- S: sobstitute (sostutuire), sostituire ad esempio un oggetto ideato con un altro.
- C: combine (combinare), provare a combinare un elemento con la propria idea.
- A: adapt (adattare), idealizzare su come potrebbe essere utilizzata la nostra idea da qualcun altro o in un altro luogo.
- M: modify (modificare), pensare a cosa si potrebbe modificare nella nostra idea affinchè diventi migliore.
- P: put to other uses (altri usi), pensare ad un utilizzo alternativo che potrebbe avere un determinato oggetto preso in questione.
- E: eliminate (eliminare), prendere in considerazione di eliminare qualche opzione.
- R: rearrange (rifolmulare), formulare nuove ipotesi.
Grazie a questa tecnica possiamo iniziare ad allenare la mente.
La sintattica
Questo è un esercizio che richiede grande elasticità mentale e possiamo tranquillamente eseguirlo ogni giorno in qualsiasi momento.
La sintattica, termine coniato dallo psicologo William J.J. Gordon indica la capacità di trovare connessioni e relazioni tra idee, oggetti e concetti che apparentemente non hanno nessuna unione.
Per esercitarsi sulla sintattica basta anche semplicemente scegliere un oggetto che troviamo davanti a noi (che sia un sasso, una penna, una forchetta, una bottiglia) e domandarci:
Cosa potrei fare con questo adesso?
E da lì si può iniziare a scatenare la creatività.
Benessere emotivo
Grazie ad uno studio degli ultimi anni è stato scoperto che tra il pensiero divergente ed il benessere emotivo è presente un forte legame. Questo tipo di pensiero infatti nasce con più facilità negli individui con meno stress ed ansia.
Lo sviluppo del pensiero divergente quindi si ottimizza in condizioni di benessere, fisico e mentale.
E’ importante ricordare, nonostante i numerosi problemi che la vita ci pone davanti, che fare il possibile per vivere bene è fondamentale anche per avere un pensiero migliore!
Pensiero divergente e convergente
Esistono diverse forme di ragionamento che permettono di arrivare a soluzioni o decisioni, e tra queste forme di ragionamento, in opposto al pensiero divergente, troviamo anche il pensiero convergente.
E’ un pensiero lineare e logico quello convergente.
Il pensiero convergente è l’esatto contrario del divergente e consiste nel limitarsi nel trovare un’unica soluzione ad un problema o un’unica risposta plausibile e corretta ad una domanda e non andare oltre liberando la creatività come nel pensiero divergente.
Per descrivere in che modo le persone utilizzano la loro intelligenza gli psicologi utilizzano anche la parola stile.
Abbiamo quindi lo stile convergente il quale esprime più ordine, e lo stile divergente che esprime un modo di pensare più creativo e ‘disordinato’. Il disordine è infatti da sempre associato ad artisti geniali ma un po’ sbadati (genio e sregolatezza).
C’è da evidenziare il fatto che nessuno dei due pensieri è migliore o superiore all’altro ma anzi, sono complementari tra loro ed ognuno ha le proprie caratteristiche per risolvere determinati problemi.
E’ fondamentale quindi attribuire uguale importanza ad entrambe le forme di pensiero anche per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole.
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